Per sopravvivere ogni essere vivente si adatta all’ambiente in cui si trova.


In sostanza la postura è quella condizione in cui la persona assume atteggiamenti e posizioni del corpo ideali rispetto alle situazioni ambientali.
Ma siamo sicuri che siano corrette?

Negli ultimi anni numerosi studi hanno dimostrato che esiste una correlazione tra sistema visivo e postura.

Un difetto visivo come astigmatismo, miopia, ipermetropia non corretto, o corretto in maniera imprecisa, induce un atteggiamento posturale errato.

Gli adattamenti indotti possono essere ben compensati (e quindi asintomatici) o possono generare disturbi a volte molto fastidiosi perché interagiscono sul sistema muscolare scheletrico.

Posture scorrette si tramutano spesso in manifestazioni dolorose tra cui cefalee, cervicale, capogiri, mal di testa e vertigini.

Così come il nostro modo di vedere influenza la postura, allo stesso modo la funzione visiva è estremamente adattativa e plastica. Un atteggiamento posturale sbagliato può quindi indurre effetti negativi sulla visione, sul rendimento accomodativo, sulla coordinazione binoculare.

L’equilibrio del sistema visivo risulta perciò degradato e possono comparire forie (disordini del sistema oculomotorio).

Ecco alcuni sintomi da riconoscere:

Cervicalgie:

Alterazioni del sistema visivo possono originare cervicalgie alte o basse, dolori al rachide dorsale e persino lombare, dolori periferici monoarticolari, dolori di inserzione o tendiniti.

Mal di testa:

E’ molto frequente che un difetto visivo non corretto o corretto male origini cefalee unilaterali (emicrania), temporali (orbitarie o retro-orbitarie). Esistono poi cefalee occipitali che possono evolvere e diventare generali (cefalee). Si caratterizzano per la presenza, spesso di fenomeni di fotofobia (fastidio per la luce), lacrimazione, visione a tunnel, sensazione vertiginosa.

Vertigini:

Anche le vertigini e i giramenti di testa sono un segnale da tenere presente. Spesso sono caratterizzate da pesantezza della testa a livello occipitale e/o cervico-scapolare, sensazione di ebbrezza. Urti frequenti contro oggetti, sensazione di instabilità, bisogno di reggersi per scendere le scale, facilità ad impigliarsi nelle maniglie per errori di metria, devono tutti mettere in allerta.

Stanchezza:

Disturbi di ordine generale, come stanchezza e/o faticabilità eccessiva, stanchezza al computer, facilità ad addormentarsi davanti alla televisione, difficoltà di concentrazione e di memorizzazione, calo del rendimento intellettuale.

Malessere generale:

Paura del vuoto, di uscire o degli spazi aperti. Disagio durante la guida, paura della velocità, sensazione di sbandare verso un lato, scarsa valutazione delle distanze e dei rilievi.

Se anche uno di questi sintomi viene avvertito è necessario sottoporsi ad un esame visuo-posturale. Cosi da valutare come il soggetto riceve ed elabora le informazioni dall’esterno.

Questo esame permette di comprendere se i problemi posturali sono legati a disturbi della visione e quindi valutare il tipo di interferenza esistente.

La storia del paziente e i sintomi che emergono dall’anamnesi sono di grande importanza per una valutazione completa.

Attraverso l’esame optometrico viene fornita la compensazione necessaria ed il relativo dispositivo ottico (occhiali, lenti a contatto) per mantenere il soggetto in buon equilibrio.

Le memorie posturali possono protrarsi nel tempo (anche oltre i due anni) periodo nel quale il soggetto può ricadere negli adattamenti precedenti.

Per questo motivo è opportuno che il soggetto sia controllato regolarmente in maniera multidisciplinare e, se necessario, trattato nuovamente in base alla situazione riscontrata.

Una prescrizione ottica adeguata è fondamentale per mantenere i risultati ottenuti dalle manipolazioni.